Carissimi lettori,
Con l'arrivo delle festività pasquali, vogliamo cogliere l'occasione per inviare i nostri più sinceri auguri a voi e alle vostre famiglie. Che questa Pasqua porti con sé gioia, rinascita e momenti di serenità. In questo periodo di celebrazione, riflettiamo sul potere delle storie e dei mondi che ci trasportano in avventure senza tempo. Proprio come i protagonisti dei nostri romanzi LitRPG, siete voi i veri eroi delle vostre vite, pronti a superare ogni sfida e a conquistare nuovi traguardi. Le pagine dei nostri libri sono popolate da mondi virtuali affascinanti, dove ogni azione ha un significato e ogni scelta può determinare il destino di un intero universo. Che la vostra avventura personale sia ricca di sorprese, successi e innumerevoli momenti indimenticabili. Nella magia di questa festività, cogliamo l'opportunità di ringraziarvi per il vostro costante supporto e per l'affetto che ci dimostrate attraverso ogni pagina letta e ogni parola condivisa. Siete la linfa vitale delle nostre storie, e per questo vi siamo profondamente grati. Proprio per ricambiare la passione che ci state trasmettendo abbiamo un piccolo annuncio da fare. I tempi di traduzione del nostro prossimo titolo Zeppelin Books si sono notevolmente accorciati, ciò vuol dire che nel corso di aprile potrete conoscere Matt Dinniman su carta, ovvero potrete immergevi nelle mirabolanti e sanguinarie avventure del romanzo LitRPG Kaiju: Battlefield Surgeon. Il titolo appartiene alla collana Schwaben a cura di Alessandro Manzetti, e infatti il romanzo singolo (stand-alone, ovvero senza seguiti) di Dinniman è un'apoteosi ultra violenta e sanguinaria che farà sentire a casa i fan dell'horror e divertire anche tutti gli altri lettori. Il Fantasy incontra l'Horror in questa avventura LitRPG intrisa di sangue! Sembrava un'offerta da sogno. Dipingere un murales per 15.000 dollari. Come poteva Duke non cogliere l'occasione? Eppure come spesso accade in queste situazioni, c’è sempre un problema. Prima deve vedere cosa il suo cliente vuole che dipinga, ma per farlo deve connettersi a un server privato. Kaiju: Battlefield Surgeon. Un survival horror, uno dei giochi full-immersion più brutali e terrificanti mai realizzati. Un luogo dove personaggi fantasy come elfi e nani si scontrano con la tecnologia, dove mostri giganti vagano, incaricati di proteggere le porte del paradiso da demoni che vorrebbero abbattere tutto. Un gioco in cui si interpreta l'ultimo dei chirurghi di guerra: un guaritore incaricato di mantenere a tutti i costi in vita i giganti. Ma su questo server, non ci si interessa del gioco. Questo non è il motivo per cui essere qui. I giocatori vengono per la caratteristica più unica del gioco: dolore totale. Anatomia realistica. La capacità di portare le proprie vittime ben oltre il normale punto di rottura del corpo. E, cosa più importante, la capacità di riportarli indietro e rifare tutto da capo. Intrappolato in un incubo sanguinoso e spietato, Duke ha un solo obiettivo. Sopravvivere. E per sopravvivere, deve stare al gioco. Deve vincere la partita. E per farlo, deve diventare il mostro più crudele e spietato di tutti. Matt Dinniman, scrittore statunitense e musicista, tra i maggiori interpreti del genere LitRPG, è l'autore della serie bestseller Dungeon Crawler Carl (2020), The Shivered Sky (2020) e altre serie sulla fine del mondo. Buona Pasqua! Con affetto mostruoso, Zeppelin Books – LitRPG Italia
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Bastano un paio di consonanti per scaldare il cuore di milioni di appassionati in giro per il mondo. D&D, ma anche DnD, una sigla iconica entrata ormai nella storia. Stiamo parlando del Gioco di Ruolo per eccellenza, ma soprattutto di un prodigio capace di segnare intere generazioni e plasmare la cultura Pop moderna.
Come avrete capito Dungeons & Dragons non è un semplice “gioco da tavolo”, ma un’esperienza collettiva in grado di riunire e supportare quella che oggi potrebbe essere definita una community, ma che nei primi anni ’70 veniva etichettata in senso spregiativo sotto lo stereotipo generico di nerd, quelli che dalle nostre parti venivano chiamati sfigati. Oggi però i tempi sono cambiati, il termine nerd è stato ripulito di ogni accezione negativa finendo persino per acquisire uno status hip e modaiolo, i videogames possono essere giocati anche sul cellulare e i manga spopolano tra i lettori di ogni età e sesso. Anche chi non si è mai avventurato nel mondo di D&D, oggi sa cosa significhi affrontare una campagna, agire da mago o guerriero e prepararsi alla battaglia scagliando un set di dadi. Ancora una volta è stata la TV a spiegarcelo attraverso serie di successo come I Simpson, The Big Bang Theory, Stranger Things e non ultimo Rick&Morty. Ma cos’è realmente Dungeons & Dragons? La risposta è più semplice di quanto pensiate: un sistema di regole redatto all’interno di veri e propri manuali. Figlio dei wargames anni ‘70, D&D rappresenta l’evoluzione delle classiche simulazioni di guerra giocate con tanto di unità militari miniaturizzate. Dal soldatino alla miniatura in stile Warhammer il passo non è certo breve, ma il merito deve essere riconosciuto a due assidui giocatori ― Ernest Gary Gygax e David Lance Arneson ―, il cui obiettivo era appunto quello di rivoluzionare un genere ludico attraverso la scrittura di un sistema di gioco personalizzato. Se nei classici wargame a ogni giocatore era affidata la guida di interi eserciti, Arneson propone invece che ciascun giocatore interpreti un singolo personaggio immedesimandosi in quello che diventerà il suo alter ego, il suo avatar. Nato come gioco in divenire, agli inizi D&D non era certo molto complesso e la struttura base consisteva principalmente nell'entrare in una serie di stanze, raccogliere tesori, superare trappole e sconfiggere mostri pericolosi. I concetti di levelling e di progressione dei personaggi saranno ampliati successivamente, sino a diventare gli elementi più apprezzati e contraddistintivi del genere. Colpito dall’idea, Gygax comincia ad apportare modifiche e miglioramenti che confluiranno nella prima pubblicazione. Nel 1974 grazie al supporto di un finanziatore, Gygax stampa le prime mille copie del gioco attraverso la casa editrice fondata poco prima: la TSR, Tactical Studies Rules. Il titolo originale presente sulle confezioni era Dungeons & Dragons ― Rules for Fantastic Medieval Wargames Campaigns Playble with Paper and Pencil and Miniature Figures, quasi a sfruttare l’influenza dei wargames e delle miniature. Il resto è storia. Il gioco fu un successo clamoroso che portò a numerose ristampe. Nei primi mesi Gygax dovette passare le giornate rispondendo al telefono per aiutare i giocatori a comprendere meglio il sistema di gioco, ma ormai era fatta. La nascita di internet e dei primi videogiochi ispirati al mondo di Dungeons & Dragons non fanno altro che cementificarne la popolarità. Nel 1977 la prima revisione a cura di John Eric Holmes rende il prodotto sempre più appetibile. Di conseguenza la confezione diventa più grande e curata, con tanto d’illustrazioni a colori sulla scatola e un set di dadi incluso all’interno. Da ora in poi inizieranno ad arrivare nuove versioni come Advanced Dungeons & Dragons, ma anche espansioni e ulteriori manuali a implementare regole sempre più sofisticate. In questi anni ci sarà anche una causa legale da parte di Arneson per riappropriarsi della paternità del brand Dungeons & Dragons (ovviamente conclusasi con una sua vittoria schiacciante), che porterà a quello che tutti noi conosciamo. Un business capace di fatturare milioni tra film, merchandising, romanzi e videogames, ma soprattutto d’incarnare a livello mondiale l’essenza di un fenomeno culturale da oltre cinquant’anni. L'arrivo dei romanzi LitRPG in Italia è ormai un dato di fatto, Survival Quest di Mahanenko sta facendo parlare di sé ma ci sono ancora alcuni dubbi su cosa sia un LitRPG e come si differenzia da un libro game classico. Pur affrontando generi e tematiche simili, ovvero avventure in mondi fantastici dalle varie sfumature è l'approccio che differenzia i due prodotti.
I romanzi LitRPG dove i protagonisti vivono avventure immersive all'interno di un ambiente di gioco incorporano infatti elementi virtuali, come statistiche dei personaggi, livelli, abilità e missioni, offrendo ai lettori un'esperienza coinvolgente simile a quella di assistere a uno streaming online dove guardiamo le avventure di un player intento a finire un RPG. Detto in maniera ancor più semplice, è come essere seduti sul divano e vedere un vostro amico che gioca alla playstation ma il coinvolgimento è mille volte più potente perché il narratore ha un IO narrativo molto forte. Soprattutto la lettura dei romanzi LitRPG è passiva, il lettore vive attraverso gli occhi di un altro una avventura, non deve giocare o interagire ma solo sprofondare nel ritmo del racconto. D'altra parte, i libri-game classici sono strettamente legati alla tradizione dei giochi di ruolo cartacei. In questi libri, i lettori assumono il ruolo di protagonisti e prendono decisioni che influenzano il corso della storia, spesso sfidando il destino attraverso scelte strategicamente significative. Ciò si evince una esperienza attiva, fatta di scelte, dadi, schede da compilare e vari altri elementi. Seppur entrambi i prodotti propongano una storia di narrativa fantastica alla fine la differenza è il modo per viverla, dipende dai gusti, i mood e il bisogno di novità dei lettori. Ma non sono prodotti che si ostacolano a vicenda, infatti il lettore di libri-game si troverà perfettamente a suo agio nel mondo LitRPG perché se ama i classici del genere come Dungeon & Dragons, Forgotten Realms, o storie come Ready Player One allora non può non amare per esempio Survival Quest! Inoltre, i romanzi LitRPG sono spesso caratterizzati da un'attenzione dettagliata alle meccaniche di gioco e alla progressione dei personaggi, mentre i libri-game classici enfatizzano la libertà di scelta magari sacrificando componenti psicologiche e di approfondimento. Spero che avrete meno dubbi, avventurieri! “Dungeon”. Un termine ignorato da molti, ma che i più collegano a un gioco di ruolo (anche se forse sarebbe più corretto chiamarlo “il” gioco di ruolo): Dungeon & Dragons.
Tutti sanno cosa è un drago, ma forse il concetto di dungeon è più criptico, non a caso raramente viene tradotto nel variegato universo degli RPG. Ma cos’è un dungeon? Una prigione sotterranea, un luogo oscuro e confinato, un ambiente ostile creato per mettere alla prova i giocatori durante una campagna di un qualsiasi GDR. La nozione si è talmente logorata nel corso dei secoli da perdere quasi la propria forma. Dungeon in realtà deriva dal francese donjon, per l’appunto "torre interna". La parola dungeon viene usata per la prima volta nel XIV secolo in riferimento a un’area specifica del castello in cui i difensori avrebbero potuto ritirarsi nel caso in cui il nemico fosse riuscito a superare le mura fortificate. Parte di questa torre comprendeva infatti una stanza sotterranea solitamente adibita a prigione. Eppure bisognerà aspettare il 1974, anno di pubblicazione della prima edizione di Dungeon & Dragons per tornare a parlare di dungeon. Da questo momento infatti il termine smette di rappresentare una semplice prigione per fissarsi nella fantasia di ogni giocatore come terreno di magiche avventure, campo di battaglia, e ultimo rifugio dalla realtà. Da spazio circoscritto assume la conformazione di un grigio labirinto, ornato da macabre decorazioni come scheletri, ragnatele e polverosi forzieri. Negli anni ’90, complice l’ascesa del mezzo videoludico, il dungeon diventa sede degli orrori virtuali. Recuperando la torbida reputazione delle segrete medioevali, pregne di disperazione, demoni, fantasmi e strumenti di tortura, i videogames ne espandono la popolarità portando il dungeon direttamente nelle case di chiunque possegga un pc. Da Eye of the Beholder (1991) a Baldur’s Gate 3 (2023), passando per Doom (1993), Diablo (1996), Arx Fatalis (2002), Amnesia: The Dark Descent (2010) e la saga di Dark Souls (2011), una semplice location diventa così architettura portante del sistema di gioco. Era quindi naturale che il claustrofobico fascino dei dungeon infettasse anche il LitRPG, media derivato direttamente da giochi di ruolo e videogames. Il senso di vertigine e mistero che avvolge questo tipo di ambientazione offre un’esperienza esplorativa ben diversa dall’open world. La limitazione di movimento porta infatti a subire in prima persona la progressione, aspetto insito nella stessa narrativa LitRPG. Impossibile a tal proposito non citare la celebre saga di Dungeon Crawler Carl (2020, Matt Dinniman), le serie Divine Dungeon (2016, Dakota Krout) e Dungeon Core Online (2021, Jonathan Smidt), senza contare The Slime Dungeon (2016, Jeffrey “Falcon” Logue), Core of Fear (2021, Jonathan L. Brooks) e in parte Survival Quest (2012, Vasily Mahanenko). I dungeon si possono manifestare sotto forma di miniere, tunnel, grotte, dedali, fogne, rovine, cripte, catacombe... e naturalmente prigioni. Si tratta di luoghi decadenti e spettrali, dove anche l’aspetto estetico riveste funzionalità fondamentali all’interno della narrazione. Se anche voi amate le polverose profondità dei dungeon, col LitRPG avete finalmente trovato quello che da anni stavate cercando. Level Up, che l’avventura abbia inizio. |
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